All’inizio di quest’anno il Primo Ministro russo, Dmitry Medvedev, firmava la legge che permette l’introduzione in Russia di un prezzo minimo per la vendita dei vini fermi e degli spumanti (ne avevamo parlato qui). A oggi tale prezzo non è ancora stato fissato ma, a quanto si legge su Russia24, quindicinale a cura di Banca Intesa San Paolo in collaborazione con Il Sole 24 ORE, una decisione in merito sarà presa entro la fine del 2015.
Ricordiamo che quella del prezzo minimo per il vino in Russia è una questione che si protrae da diversi anni, in particolare in seguito all’introduzione nel gennaio 2010 di un limite minimo di prezzo per la vendita di superalcolici quali vodka, cognac e brandy.
Entro la fine del 2015, l’Ente russo per la regolamentazione delle bevande alcoliche dovrebbe dunque stabilire un prezzo minimo per i vini fermi e per gli spumanti. In una prima riunione, convocata a questo scopo nel mese di luglio, si è parlato di un prezzo minimo di 80-90 rubli per il vino fermo (circa € 1,10 – 1,20) e di 115 rubli (quindi poco più di un euro e mezzo) per lo spumante. Secondo quanto dichiarato da Leonid Popovich, Presidente dell’Unione dei viticoltori di Russia, le cifre sopra riportate sono in linea con le aspettative dei produttori di vino locali che spingono perché una decisione sia presa entro il mese di ottobre, così da poter mettere sul mercato il vino a tali prezzi prima delle festività di fine anno.
Vadim Droviz, capo del Russian Research Centre of Federal and Regional Alcohol Markets, sostiene invece che questi prezzi siano troppo bassi: “Un prezzo ribassato – ha dichiarato – apre la via del mercato ai prodotti falsificati, quando lo scopo, al contrario, sarebbe quello di sbarrargliela”. Dello stesso parere Sultan Khamzaev di “Russia astemia” e membro della Camera Pubblica della Federazione Russa, uno dei primi promotori del prezzo minimo in Russia, secondo il quale il prezzo di una bottiglia di vino non dovrebbe essere inferiore a 250 rubli e quello di una bottiglia di spumante a 300 rubli dato che, secondo quanto in passato puntualizzato dallo stesso Khamzaev, vini prodotti legalmente non possono costare meno.
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