Come funziona il più grande mercato di vino del mondo, ovvero quello statunitense? In questo Paese dove la forza dei brand è notevole, quali sono i marchi più importanti, quali i distributori che operano con maggiore forza e quanta promozione fanno questi per restare, o scalare posti, in classifica? Sono alcune delle domande a cui Il Corriere Vinicolo ha risposto elaborando dati di Monsieur Henri Wines, Ltd (MHW), società americana d’importazione, distribuzione e fornitrice di servizi nel settore BWS, integrati con il Gomberg Fredrikson Report 2014. L’analisi dettagliata della MHW, dal titolo Overview of the U.S. Beverage Alcohol Market and Brand Entry Considerations, presenta una panoramica del mercato statunitense delle bevande alcoliche e fa alcune riflessioni sull’ingresso di nuovi prodotti su questo mercato, prendendo in considerazione l’investimento pubblicitario. Il Ceo dell’azienda statunitense, John Beaudette, l’ha presentata in diverse occasioni nel corso di quest’anno, tra cui la London Wine Fair a maggio e l’Australia Trade Tasting, tenutosi a Melbourne all’inizio di settembre.
In cima alla classifica dei vini Usa più venduti, con 25 milioni di casse da 9 litri, si trova il brand Franzia Winetaps, distribuito da The Wine Group, in crescita dello 0,7% sul periodo precedente, con una quota di mercato dell’11%. La classifica dei gruppi a stelle e streisce è ovviamente dominata da Gallo, Wine Group e Constellation Brands, che assieme fanno il 50% del totale vendite vini Usa.
Interessante per l’Italia la classifica degli spumanti, dove le etichette estere pesano per il 47%, al contrario dei vini fermi, che vedono una netta predominanza di vini Usa. Grazie al driver Prosecco, ben 15 dei primi 21 marchi di sparkling più venduti sono italiani, con Verdi Spumante al primo posto, Martini & Rossi Asti al terzo, Mionetto al quarto, Riondo al quinto e così via.
Fa riflettere anche la classifica sugli investimenti pubblicitari: al top, Yellow Tail, primo in classifica dei vini fermi importati e primo per investimento pubblicitario, con una spesa di 9 milioni di dollari. Molto, se si considera che la cifra per la promozione dei brand del vino negli Stati Uniti lo scorso anno è ammontata a circa 86 milioni di dollari, con una crescita del 10,5% rispetto al 2013. Folta la presenza in questa classifica delle aziende italiane, in particolare quelle che producono Pinot grigio, come Santa Margherita, Mezzacorona e Cavit.
E allora c’è ancora spazio per nuove etichette? Scopritelo sul numero 33 de Il Corriere Vinicolo, dove trovate lo studio dettagliato, corredato da numeri e tabelle, del grado di importanza e forza dei diversi brand, suddivisi per categorie: vini fermi Usa, vini fermi importati e spumanti; i dati relativi agli investimenti pubblicitari e il numero di nuovi marchi introdotti dal 2012 al 2014 negli Usa, settore in cui l’Italia primeggia tra i Paesi esteri.
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