L’industria del vino neozelandese è in questi giorni alle prese con la conta dei danni provocati dal forte terremoto (magnitudo 7.8) che ha colpito il sud della Nuova Zelanda lo scorso 14 novembre.
Danneggiati soprattuto, come riportano diverse testate tra cui NZHerald, i serbatoi di stoccaggio della regione di Marlborough, quella da cui proviene circa il 77% della produzione vinicola neozelandese (quindi circa 2milioni di ettolitri destinati per l’80% ai mercati esteri). Il 20% delle cisterne avrebbe subito danni, che tuttavia si tradurrebbero in una perdita del solo 2% della produzione totale della regione di Marlborough, come dichiarato anche da Philip Gregan, Ceo di New Zealand Winegrowers.
Si tenga presente che l’annata 2016 è stata particolarmente buona (noi ne avevamo parlato qui) quindi le perdite occorse non dovrebbero compromettere la buona salute del settore e i programmi di esportazione. Secondo i dati del governo citati da Beverage Daily, il vino è uno dei prodotti più performanti dell’export neozelandese; il valore delle spedizioni all’estero è infatti cresciuto dai 36milioni di dollari del 1960 fino a 1,4miliardi di dollari totalizzati nel 2014.
Terminata l’emergenza terremoto e sistemati i danni ai serbatoi, i viticoltori neozelandesi torneranno a lavorare in vista del raccolto 2017, che comincerà tra circa 15 settimane.
FEB