Pericolo scampato per i produttori europei. Stando all’agenzia di stampa Itar Tass, il governo russo, nella persona del presidente Putin, ha firmato la legge sulla classificazione dei vini apportando una sostanziale modifica rispetto al testo originario, che prevedeva che i vini – sia dolci, sia secchi – dolcificati e/o arricchiti con mosto concentrato sarebbero stati declassati a “bevande a base di vino”, con relativo rialzo dell’accisa e nuovo sistema di registrazione. Dopo ampio dibattito in Parlamento, la norma è stata stralciata, per allineare la legge alle norme europee (Ocm vino) e dell’Unione doganale.
Formalmente, non dovrebbe cambiare quindi nulla: il testo di legge si allinea perfettamente con l’Ocm eutopea, prevedendo che per “vino” si debba intendere la bevanda naturale frutto della sola fermentazione di mosto d’uva, con gradazione finale compresa tra 8,5 (4,5 per alcuni vini a indicazione geografica) e 15°, elevati oltre 15° per i prodotti a denominazione d’origine che non abbiano subito processi di arricchimento.