E’ Hong Kong il Paese in cui i consumi di vino sono cresciuti di più negli ultimi anni. A certificarlo sono le tabelle del Trade Data and Analysis (TDA), che nel periodo che va dal 2007 al 2010 hanno rilevato una crescita pari al 25%, misurata come Cagr (tasso di crescita composto annuo). L’ex colonia britannica nei quattro anni considerati è passata da un consumo di 234.000 ettolitri a oltre 456.000.
Nella classifica dei top performer, Hong Kong è seguita dalla Malesia (+19%), dal Benin (+14,5%) e dall’India (+11%). Quindi un altro Paese africano, il Ghana (+10,6%), e gli Emirati Arabi Uniti (+10%). Il primo europeo per crescita è la piccola Estonia, passata da 100.000 a 130.000 ettolitri (+9%), seguita da Olanda e Danimarca.
La Cina conferma i trend di crescita che conosciamo e che l’hanno portata a sfiorare i 10 milioni di ettolitri già nel 2010 (+5%). Più magre le performance dei grandi Paesi consumatori: Regno Unito +2,5%, Usa +2%, sorprendentemente l’Italia a +1%, anche nel pro capite, passato da 40 a 42 litri pro capite.
Ferma la Germania, in arretramento la Francia (-1,6%), mentre va oltre il 7% di calo la Spagna.
A livello globale, sempre nel periodo considerato, i consumi mondiali sono abbastanza stazionari, pari a 232 milioni di ettolitri (variazione zero nel quadriennio).
Ribaltando la classifica per maggiori Paesi, nel 2010 TDA certificava già gli Usa come primo mercato per consumi di vino (29 milioni di ettolitri), davanti a Francia (28,9) e Italia (24,5).
Una curiosità invece riguarda il livello dei consumi pro capite: se a livello mondiale nel 2010 si consumavano 3,47 litri a testa, il Paese con il più alto consumo per persona è Città del Vaticano, con 54,8 litri. Sarà il vino consumato per le messe?
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Trade Data and Analysis (TDA)