Tra gennaio e ottobre 2012, le esportazioni di vino dalla Spagna hanno fatto registrare un calo dell’8% in volume (fino a 16,899 milioni di ettolitri), rispetto allo stesso periodo del 2011; calo tuttavia accompagnato da una crescita in valore del 10,3% (per un totale di 1.977,5 milioni di euro).
Questo quanto dicono i dati ufficiali dell’Observatorio Español del Mercado del Vino, dati dai quali si rileva che la crescita in volume è diretta conseguenza dell’aumento del prezzo medio, ora attestato a 1,17 euro a litro, di 19 centesimi superiore a quello di ottobre 2011 (+19,9%).
Causa principale della tendenza negativa in volume è stata invece la diminuzione dell’esportazioni di sfuso senza denominazione di origine (-18%), prodotto che tuttavia continua a essere quello di punta dell’export spagnolo, contando per 47% di tutto il vino spedito all’estero. Anche questa categoria ha una tendenza opposta in valore, +10,1%, per effetto del notevole aumento del prezzo medio, +34,2%. L’aumento dei prezzi ha avuto, infatti, un effetto negativo sulle importazioni di sfuso da parte di Cina, Francia e Russia.
Diverse le tendenze dell’imbottigliato che ha fatto registrare una performance “molto positiva” verso il Giappone, così come verso il Regno Unito che ha acquistato maggiormente dalla Spagna sia in volume che in valore.
Le spedizioni verso il nostro Paese sono rimaste costanti sebbene il prezzo medio sia cresciuto del 44%.
La Francia è il più importante importatore di vino spagnolo per volume mentre la Germania lo è per valore.
Restringendo questa panoramica al solo mese di ottobre 2012, scopriamo che, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, l’export spagnolo di vino è diminuito in volume del 16,9%, crescendo in fatturato, ancora per effetto del prezzo medio (+35,5% ottobre su ottobre), del 12,5%.
FEB