Dopo l’analisi dei maggiori esportatori, ci dedichiamo alla disamina della classifica dei principali Paesi importatori a livello mondiale.
Gli Stati Uniti rimangono in assoluto la prima destinazione a valore per il vino confezionato (bottiglia e contenitori sotto 2 litri), con un valore che ormai sfiora i 4 miliardi di dollari e una crescita cumulata nel periodo che va dal 2005 al 2012 del 3%, percentuale di tutto rispetto per un mercato definito come maturo. Segue il Regno Unito, che nonostante il massiccio arrivo di vino in cisterna da parte dei produttori del Nuovo mondo, continua a essere una piazza di grande consumo, con 3,6 miliardi di dollari importati e una crescita cumulata del 2%.
Terza piazza, seppure in calo, la Germania, 1,9 miliardi di dollari, a cui si sta avvicinando ormai come valori il Canada, in crescita robusta nel 2012 e ormai attestato sopra il miliardo e 700 milioni di dollari. Quinta piazza (e qui ormai di sorpresa non si può più parlare) è la Cina: 1,4 miliardi di dollari di controvalore, e una crescita 2003/12 del 66%.
La fotografia plastica della crescita cinese nel grafico qui sotto, misurato in Cagr (tasso di crescita composto annuo dal 2005 al 2012). Ottime performance anche per il Brasile e la Corea del Sud.
Infine, il valore unitario della spesa per l’acquisto del vino: il mercato più ricco da questo punto di vista continua a essere la Svizzera, 9 dollari al litro spesi in media. Seguon Canada (6,64), Giappone (5,75), Corea e Stati Uniti. In coda, sotto i 3 dollari, Paesi Bassi, Russia e Repubblica Ceca.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati istituti di statistica e associazioni nazionali