Mercato Usa fortemente positivo a marzo, fenomeno in buona parte dovuto al fatto che la Pasqua quest’anno è caduta in parte in questo mese, rispetto all’anno scorso quando fu interamente compresa in aprile, il che ha portato in deciso rialzo la dinamica annuale.
Nel settore off-trade (grande distribuzione e liquor stores), vendite in aumento dell’11% a valore (945 milioni di dollari), per un equivalente in casse da 9 litri di 12 milioni (+7%). Vanno positivamente le cose sia per i vini domestici (+12%), sia per quelli di importazione (+10%), e tra questi l’Italia – che mantiene la posizione di leader – porta a casa un +13%, dovuto a un aumento del prezzo medio a bottiglia del 4%. Migliori però le performance annuali di argentini (+25%), neozelandesi e spagnoli (+20%).
A livello di varietali, la miglior performance (ma questa non è più una novità) va al Moscato (+27%), seguito da Malbec argentino e Pinot noir (+20%). Doppia cifra di crescita per Pinot grigio, Cabernet Sauvignon (+14%) e Sauvignon Blanc (+12%), mentre più contenuta la dinamica del Merlot (+5%). Continua invece la crisi del Syrah (-5%), la cui sorte si lega in buona parte all’andamento delle cantine australiane, praticamente ferme rispetto a marzo dell’anno scorso.
Sulle fasce di prezzo, prosegue la dinamica di upgrade del mercato, con le crescite più robuste registrate nei price point tra 9 e 15 dollari la bottiglia (+20%), mentre dinamiche più lente registrano le fasce inferiori, dove sono situati la gran parte dei vini californiani e gli entry level sudamericani.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Nielsen
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