Il National Vintage Report 2017, rilasciato a inizio agosto, e frutto della collaborazione tra Australian Vignerons, Wine Australia e Winemakers’ Federation of Australia, porta notizie positive per il settore vino australiano, in crescita anche quest’anno sul precedente.
Secondo le ultime stime, la vendemmia 2017 ha portato nelle cantine australiane 1,93 milioni di tonnellate di uva, il +5% sul 2016, quando secondo i dati del Department of Agriculture and Water Resources erano stati totalizzati 1,84 milioni di tonnellate. Quella 2017 è la terza vendemmia consecutiva in cui il raccolto è superiore a quello dell’anno precedente. Incremento positivo dunque anche nel valore della vendemmia, +13%, fino a 1,22 miliardi di AUS$, grazie anche al buon incremento a livello nazionale del prezzo medio di vendita: +7% fino a 564 AUS$ per tonnellata, il valore più alto mai raggiunto dal 2008 a oggi (anno in cui tuttavia il valore era superiore a 700 dollari per tonnellata).
Guardando alla tradizionale suddivisione della viticoltura australiana tra zone più calde (warmer regions) e zone fredde e temperate (cool/temperated regions), è stato registrato nelle prime un incremento del raccolto sul 2016 del 3% (vendemmiate 1,32 milioni di tonnellate d’uva) e un prezzo medio di vendita di 345 AUS$ per tonnellata (+10%), e nelle seconde un incremento del 9% (vendemmiate 0,61 milioni di tonnellate) e un prezzo medio di 1232 AUS$ per tonnellata (+3%).
Guardando invece al “colore”, il raccolto 2017 è stato per il 55% composto da uve a bacca rossa (1,06 milioni di tonnellate) e dal 45% da uve a bacca bianca (0,87 milioni di tonnellate).
Tra le varietà rosse la più importante è lo Shiraz (raccolto cresciuto del 15% vs 2016), seguito da Cabernet Sauvignon (+8%) e Merlot (+10%); tra i vitigni bianchi primo lo Chardonnay (anche se vi è stato un calo del 13% per questa varietà rispetto al 2016), seguito da Sauvignon Blanc ( +4%) e Pinot Grigio (+2%). Ottimo incremento del raccolto anche per la varietà bianca Moscato d’Alessandria (+24%).
FEB