Il Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero brasiliano ha confermato che il Governo ha bocciato la “Salvaguarda“ un pacchetto di misure a protezione dell’industria vinicola locale richiesta dalle associazioni di settore nel 2011.
Dopo un’indagine durata alcuni mesi, e non poche polemiche all’interno del settore distributivo – ristorazione e Gdo, che hanno alzato le barricate contro una misura che avrebbe affossato il loro business, fatto soprattutto con i vini d’importazione – il governo ha quindi deciso di mettere nel cassetto l’iniziativa, che si sarebbe dovuta delineare in un pacchetto di quote all’importazione per i vini extra Mercosul, quindi tutti gli europei e i cileni, escludendo l’Argentina. E’ stato proprio il Cile uno dei più duri oppositori della misura, a cui si sono aggiunte anche le associazioni dell’industria vinicola europea, tra cui il Ceev.
La decisione governativa, che verrà ratificata a breve e pubblicata in Gazzetta ufficiale, è stata motivata, come si legge sulla stampa brasiliana, proprio dal timore di essere accusati in sede Wto di misure protezionistiche in difformità dalle regole del libero mercato.
Immediata la soddisfazione da parte delle aziende europee del settore vino per la decisione presa. “Siamo molto soddisfatti di questa decisione, che evita l’introduzione di barriere commerciali non legittime all’export dei vini europei verso un mercato emergente estremamente dinamico e con uno straordinario potenziale come il Brasile – ha commentato Lamberto Vallarino Gancia, presidente del CEEV -. Desideriamo inoltre ringraziare la Commissione Europea e i governi nazionali, in particolare quelli dei paesi europei maggiori produttori di vino (Portogallo, Francia, Italia e Spagna), per la determinazione e l’impegno profusi in questa azione di supporto ai legittimi interessi degli esportatori di vino europei”. “Senza dubbio questa decisione rappresenta un precedente importante per fronteggiare altri interventi protezionistici, sia sul mercato brasiliano sia su altri mercati”, ha dichiarato José Ramón Fernández, segretario generale della CEEV.
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