A gennaio il Comité Champagne aveva anticipato alcuni dati provvisori sul mercato internazionale 2016 (ne avevamo parlato qui); questi evidenziavano un calo del delle spedizioni di Champagne del 2% circa, in volume e valore, a causa dei una minor vigore e del mercato interno e di uno dei più importanti mercati, il Regno Unito.
Negli ultimi giorni di marzo, lo stesso Comité Champagne ha rilasciato dati aggiornati (che vi riportiamo via Decanter) che confermano in linea di massima quelli precedenti.
Dalle cantine della Champagne sono partiti 306 milioni di bottiglie nel 2016 (-2% circa sul 2015 in generale, e -2,5% prendendo in considerazione il solo mercato interno), per un valore di 4,71 miliardi di euro, meglio di quanto preliminarmente previsto e quindi valore vicino a quello record del 2015 (cioè 4,74 miliardi di euro).
La sorpresa in negativo arriva però dal Regno Unito, mercato già a gennaio indicato come uno dei principali responsabili (insieme alla Francia) della contrazione del mercato sull’anno precedente: valore delle importazioni 440,3 milioni di euro, cioè il-14 % sul 2015. Pesa, senza dubbio, il fattore Brexit, come suggerito da gran parte degli osservatori.
Il Regno Unito si conferma comunque il primo mercato per volume, con l’equivalente di 31,2 milioni di bottiglie e secondo mercato per valore, preceduto dagli Stati Uniti 540,1 milioni di euro e 21,8 milioni di bottiglie, +6% vs 2015.
Germania e Giappone si contendono la terza posizione: i tedeschi la ottengono per volume, 12,5 milioni di bottiglie vs 10,9 milioni di bottiglie, i giapponesi per valore 252,9 milioni di euro vs 194,6 milioni di euro dell’export verso la Germania.
Ci sono poi l’Italia (6,6 milioni di bottiglie e 138,8 milioni di euro) e il Belgio (8,3 milioni di bottiglie e 128,8 milioni di euro), l’Australia (7,4 milioni di bottiglie e 107,1 milioni di euro), la Svizzera (5,7 milioni di bottiglie e 104,6 milioni di euro) e la Spagna (4 milioni di bottiglie e 75,3 milioni di euro).
Le più belle notizie, in termini di crescita del mercato, vengono dalle posizioni più basse della classifica del volume esportazioni, fatta eccezione per gli Stati Uniti che come già indicato crescono del 6%. L’export verso il Messico è cresciuto del 31% sul 2015 (volume inviato 1,6 milioni di bottiglie), quello verso la Nova Zelanda del 29% (0,7 milioni di bottiglie), quello verso Sudafrica e Russia del 22% (rispettivamente 0,9 milioni di bottiglie e 1,3 milioni di bottiglie), quello verso la Corea del sud del 16% (per 0,8 milioni di bottiglie).
Cresciute a doppia cifra anche le spedizioni verso il Canada, +12% in valore e accumulati 2,2 milioni di bottiglie.
Altro dato da tener presente secondo il Comité, in linea con una tendenza di gusto che fa capolino in diversi mercati, la buona performance dello Champagne rosato.
FEB