Jack Ma, fondatore del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba, è stato ospite lo scorso 11 aprile del Vinitaly, e si è proposto come ambasciatore dei prodotti italiani in Cina.
Si tratta di una partecipazione e di una presa di posizione di grande importanza, se si considerano da un lato le prospettive di crescita di questo mercato (e dei consumi di vino) e dall’altro le tante difficoltà di esportare il vino italiano in un mercato così vasto e distante da noi, geograficamente e culturalmente. Oggi la classe media cinese conta più di 300milioni di persone.
Temi questi di cui si parla da anni sulle testate e nei convegni di settore, occasioni queste in cui non si trascura mai di ricordare il “ritardo” del vino italiano in un mercato nel quale i francesi sono indiscutibilmente (ancora) in vantaggio.
L’e-commerce, di cui Alibaba è uno dei leader mondiali, è un canale di vendita in forte sviluppo in Cina, soprattutto per questioni di tipo logistico e distributivo; Morgan Stanley in uno studio qualche anno fa aveva addirittura previsto che entro il 2018 saranno proprio i cinesi a spendere più di tutti nell’acquisto di beni on-line, indicando inoltre che il 20% delle vendite al dettaglio avverrà probabilmente proprio via web.