Si avvia a una conclusione positiva il 2012 sul fronte export per l’Italia. A tutto settembre, pur con volumi in calo del 10% (dovuti allo sfuso, -23%), il valore è salito a 3,3 miliardi di euro (+8%), trainato da prezzi medi in decisa crescita (2,18 euro medi, +19%, anche qui molto dovuto all’impennata delle quotazioni degli sfusi accumulate nella prima parte dell’anno, +40%).
Bene i due segmenti più profittevoli della bilancia commerciale: spumanti a +15% sui fatturati e confezionato a +6%, con prezzi medi in forte crescita su entrambi i fronti.
Spacchettando la spumantistica, le uniche due note negative vengono da Asti (+7% i valori) e varietali, in brusco arretramento anche sui volumi, mentre continuano a tirare Dop (+24) e Igp (+33%). In aumento anche il segmento dei comuni, +27%.
Sul fronte confezionato, stabile la pattuglia dei frizzanti (+4%, ma con volumi in calo del 6%), mentre crescono del 7% i vini Dop, con i rossi a segnare la best performance (+8%). Stessa lunghezza d’onda per gli Igp (totale a +7%, ma questa volta dovuto ai bianchi, in gran spolvero, con un cumulato del 14%). In accelerata anche la base della piramide, con bianchi e rossi comuni in aumento del 20 e 27% rispetto al settembre 2011.
Venendo agli sfusi, il cumulato di settembre fotografa una situazione di chiara mancanza ormai di vino in cantina: gli unici con il segno più sui volumi, ma risicati, sono i rossi Dop.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat
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