Prosegue anche a maggio il riassestamento dell’export italiano. Sul fronte bottiglia, i volumi sono ormai piatti (-1%), a fronte di una crescita a valori che diventa sempra più risicata (un magro +2%), a 1,5 miliardi di euro. Si paga la lentezza di mercati importanti, come Usa, in terreno negativo sul fronte volume, UK (-7%) e Canada (-11%). In ripresa il dato cinese, mentre fatica la ripresa giapponese.
Questa la curva mensile dei prezzi dei vini in bottiglia e spumanti. A una certa tenuta dei primi, che ha consentito di mantenere il segno più sui valori a fronte di volumi in calo, fa da contraltare l’evidente riduzione valoriale delle bollicine, di cui abbiamo parlato nell’articolo relativo all’import inglese.
E questo è il risultato dell’export spumanti a maggio, con un taglio dei prezzi medi cumulato da gennaio del 3%, dovuto alle riduzioni patite oltre che in UK (-6%) anche in Usa (-4%). La relativa convenienza degli spumanti consente tuttavia di portare a casa performance in forte aumento a volume, il cui +18% si trascina dietro al rialzo anche i fatturati (+15%).