Come ampiamente previsto, dato l’andamento progressivo al rialzo nel corso dell’anno, l’export italiano infrange la soglia dei 23 milioni di ettolitri per un fatturato record di 4,4 miliardi di euro. Tradotto in performance percentuali, i volumi fanno +9% e i valori +12%, per un prezzo medio a 1,83 euro/litro, il 3% in più rispetto al 2010.
In gran spolvero il comparto spumanti, che segna aumenti a doppia cifra, mentre l’imbottigliato passa quota 13 milioni e un fatturato di 3,4 miliardi di euro, corrispondenti a un aumento del 7 e del 10%.
Bene anche lo sfuso, che chiude in aumento del 18% a valori e dell’11% a volumi, sopra gli 8 milioni di ettolitri.
Gli Stati Uniti si confermano prima destinazione a valore del vino italiano, con quasi un miliardo di euro (+14%), mentre la Germania è la prima piazza a volumi (7 milioni di ettolitri, +3%). In crescita il Regno Unito, la Svizzera e il Canada, mentre si arresta, almeno a volumi, la performance russa, complice il travaso di questo mercato verso il vino spagnolo sfuso.
Bene le cose nel promettente mercato asiatico, con Giappone, Corea, Cina e Hong Kong in buona crescita.
Sul Corriere Vinicolo numero 12, distribuito a Vinitaly, un’ampia disamina dell’andamento export italiano a confronto con Francia, Spagna, Cile, Argentina, Sudafrica, Usa e Australia.
Sempre a Vinitaly, verrà presentato l’aggiornamento di “Vino in Cifre”, con tutte le tabelle dell’export suddivise per tipologie (spumante, sfuso, bottiglia) e categorie (comuni, Dop, Igp e varietali).
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat