Come abbiamo accennato parlando dell’export generale (vedi), sono gli spumanti ad aver chiuso i primi 11 mesi del 2014 con positività. Una positività data da alcune categorie di prodotto, in particolare i Dop (dove gioca il Prosecco), trainati da mercati in forte crescita come Usa e UK. Anche gli Igp chiudono bene, ma solo a volume, visto che a livello di valore la crescita è solo del 3%, motivata da un drastico taglio dei prezzi (quasi -20%). Taglio dei prezzi che c’è stato anche per i Dop, anche se limitato al 6%. L’Asti invece si avvia a chiudere un anno non proprio brillante, mentre viaggiano dignitosamente i vini spumanti senza indicazione territoriale.
A livello di singoli Paesi, ovviamente sbalordiscono e continuano a farlo le performance di America e Regno Unito, pur se a scapito di prezzi in contrazione. In UK la media è sotto del 7% (-8% i soli prodotti Dop), mentre in Usa si è sotto del 4%, con punte del 5% per i Dop.
Male invece il terzo mercato di destinazione, la Germania: chusura generale a -7% sui valori e a -14% in volume, con le peggiori performance fatte dall’Asti (-30%). Asti che ha fatto male anche in Russia, chiudendo i conti in valore attorno a -40%, e in UK (-18), limitando i danni invece in America (-1%).
Tra le grandi destinazioni, in crescita regolare la Svizzera, più sbilanciato sui volumi il Giappone. Più che soddisfacenti le performance sul mercato scandinavo, dove a generare traffico è il Prosecco, in particolare in Svezia e Norvegia.