Dal primo di giugno è terminato il monopolio statale sulla vendita di distillati nello Stato di Washington. Fino ad oggi erano diciotto gli stati americani a mantenerlo ma ora, in seguito ad una campagna finanziata in gran parte dalla catena di ipermercati Costco, si è arrivati all’approvazione di una nuova norma, la l-1183, che permetterà ai negozi di più di 10mila piedi quadrati (circa 930 m2) di vendere superalcolici.
Diverse sono le conseguenze di questa svolta storica che arriva a quasi ottant’anni dalla fine del proibizionismo. Sebbene questa liberalizzazione apra il mercato dei superalcolici alla concorrenza tra privati, alcuni osservatori prevedono un generale aumento dei prezzi che potrebbe essere conseguenza di un aumento della tassazione sui distillati. Anche chi si aspetta una diminuzione dei prezzi, infatti, sostiene che questi non scenderanno ai livelli di quelli della California proprio perché lo Stato di Washington manterrà alte le imposte.
I punti vendita di liquori passeranno da 328 a 1428 (secondo un calcolo dell’ufficio di bilancio dello stato) ma più di 900 dipendenti statali, impiegati soprattutto negli state-run liquor store, perderanno il lavoro. La nuova norma poi è a tutto vantaggio dei grandi magazzini mentre i piccoli rivenditori ne sono esclusi. Preoccupazione diffusa anche tra i distributori di vini e liquori perché la l-1183 consente ai retailer di comprare direttamente dalle distillerie; dalla fine del proibizionismo in poi gli stati infatti imponevano ai dettaglianti il passaggio attraverso i distributori.
FEB