Nelle 52 settimane terminate con lo scorso 25 febbraio, la Francia è stato paese più in evoluzione tra i fornitori di vino del mercato statunitense, capitalizzando una crescita delle spedizioni in valore del 14,2% sull’anno precedente.
Lo rivelano i dati di Nielsen (che vi proponiamo via Wine Industry Advisor), secondo i quali al secondo posto per incremento delle spedizioni c’è la Nuova Zelanda (+13,7%).
Nelle fornitura francese, il 41,7% del valore delle spedizioni è quota dello Champagne, prodotto che, se da una parte vede un’evoluzione del “solo” 8,4% sul periodo precedente, a fronte di una crescita generale della categoria sparkling del 8,8%, mantiene ancora la fetta più grande di questo mercato, con una quota del 20,1%. Il Prosecco invece, che vale il 18,5% del mercato degli sparkling, realizza una crescita sul periodo precedente non paragonabile con quella del “rivale” francese, viaggiando da solo a +23,1%.
A questo proposito, posto che di rivalità si voglia parlare, si deve tenere presente che nelle 52 settimane prese in esame da Nielsen, il Prosecco rosicchia un 2,2% al mercato degli sparkling, mentre l’incremento della fetta dello Champagne è stato dello 0,1%. Il prezzo medio dello Champagne è però più di quattro volte superiore a quello del Prosecco (52,35$ vs 12,27$ per ogni bottiglia dal 75cl).
Notevole, come già segnalato da altri osservatori di questo mercato (si veda ad esempio qui quanto suggerito da un recente report Wine Market Council), la fortuna dei rosati d’oltralpe francesi, che valgono il 16,8% delle spedizioni francesi.
L’evoluzione generale di mercato dei premium rosati è stata del 56,6% lo scorso anno per le fasce di prezzo superiore a 7,99%, ed è in gran parte opera dei rosé francesi, che nelle importazioni USA sono cresciuti del 55,7%.
FEB