L’80% dei consumatori UK non è in grado di dire con precisione quante calorie conti un bicchiere di vino da 250ml, il 90% quante ne contenga una pinta di birra, mentre il 67% sarebbe favorevole all’indicazione di questo dato sulle etichette delle bevande alcoliche. Questi dati, frutto di una ricerca promossa dalla Royal Society for Public Health ed effettuata su di una base statistica di 2117 adulti inglesi, sono stati diffusi lo scorso 31 ottobre con lo scopo di spronare il governo e la Commissione europea a includere gli alcolici tra i prodotti per cui è d’obbligo includere in etichetta il numero di calorie per unità.
I Ministro della Sanità britannico, Jane Ellison, è intervenuto sul tema dichiarando che l’indicazione del numero di calorie in etichetta è una delle strade principali attraverso cui l’industria delle bevande alcoliche può contribuire al consumo responsabile.
E in effetti qualche risultato si potrà ottenere se è vero quanto dimostrato da un test empirico svolto dalla stessa RSPH, cioè che indicare il numero di calorie nella carta delle bevande condiziona le scelte dei clienti. Fatti e distribuiti in un pub due menù, uno classico e uno con l’aggiunta del numero di calorie, si è ottenuto che i clienti che avevano in mano la carta più completa hanno bevuto “risparmiandosi” in media 400 calorie a testa.
Anche la grande distribuzione organizzata comincia prendere coscienza di questa necessità, o meglio forse opportunità: Sainsbury’s ad esempio ha in progetto di inserire, entro due anni, l’indicazione delle categorie in etichetta per i vini a marchio privato.
L’Unione Europea dovrebbe entro la fine di dicembre di quest’anno prendere una decisione in merito all’estensione dell’etichettatura nutrizionale (che include anche il numero di calorie) sulle bevande alcoliche.
FEB