La crisi che ha toccato da vicino il settore vitivinicolo in molti Paesi durante il triennio 2008-2010 sembra non essere stata percepita dal mercato canadese che, anno dopo anno, ha mostrato risultati costanti in crescita a valore e a volumi.
Nel 2011 il Paese ha segnato l’ennesimo record: i volumi sono balzati 360 milioni di litri (+2,4%) per un giro d’affari che si sta velocemente avvicinando al traguardo dei 2 miliardi di dollari, per una crescita di otto punti percentuali.
A livello di tipologie, resta netta la predominanza dell’imbottigliato sia in termini di volume, con una quota di mercato del 71%, sia a valore (89%). Nell’ultimo anno le importazioni hanno segnato una crescita a volume dell’1,1% a 255 milioni di litri e a valore dell’8% a 1,7 miliardi di dollari, per un prezzo medio in aumento del 7% a 6,60 dollari/litro).
In crescita anche il segmento spumanti, importati a un prezzo medio di 11,5 dollari/litro (+4%), per una quota a volumi del 3% e a valori del 6%. Alle bollicine spetta il primato in termini di crescita percentuale anno su anno, con un +10% a valori (120 milioni di dollari) e un +6% a volumi, attestati a 10 milioni di litri.
Buona la performance dello sfuso, che continua a detenere circa un terzo del mercato a volume per una crescita del 5,6% rispetto al 2010, a 93 milioni di litri.
Un mercato che resta molto interessante, anche in vista dell’accordo economico e commerciale che l’Unione europea sta negoziando e che potrebbe diventare il primo, sul libero scambio, con i Paesi del G8.
Sul Corriere Vinicolo n. 9 un’ampia disamina del mercato canadese, con tabelle e grafici.