L’Italia è il Paese che nel 2011 ha esportato più vino confezionato in assoluto, con un volume di 12 milioni di ettolitri, ma a valori è sempre la Francia a guidare la classifica, con 6,4 miliardi di dollari, mentre il nostro Paese si piazza al secondo posto con 4,6 miliardi.
Per lo sfuso, invece, con oltre 12 milioni di ettolitri, è la Spagna il primo Paese fornitore, seguita dall’Italia (8 milioni) e a lunga distanza dall’Australia (3,4 milioni).
E’ quanto emerge da una speciale classifica elaborata dal Corriere Vinicolo incrociando i dati export dei principali competitor, da cui fra le altre cose emerge che i vini confezionati più cari in assoluto sono i neozelandesi (quasi 7 dollari al litro), seguiti da Francia (6,41), Stati Uniti (4,73) e Australia (4,26). L’Italia è quinta, ma nella fascia 3 dollari (3,70), con Argentina (3,53) e Cile (3,15), mentre chiude la Spagna, con 2,44 dollari al litro.
A livello di sfuso, il nostro vino viaggia in penultima classe come valore unitario (65 centesimi di dollaro al litro), più caro solo dell’omologo prodotto spagnolo (49), mentre le cisterne più care sono quelle neozelandesi (2,24 dollari), francesi (1,38) e americane (1,19).
Il dettaglio della speciale classifica, con l’andamento decennale delle esportazioni dei principali Paesi sarà pubblicato sul Corriere Vinicolo n. 16, in uscita il 23 aprile.
Queste e altre statistiche invece sono sempre disponibili per gli utenti Premium nel database statistiche.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati istituti nazionali di statistica e di categoria