Il prossimo 25 settembre sarà firmato il testo definitivo del Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), accordo bilaterale, economico-commerciale tra Unione Europea e Canada. La notizia, in riferimento al settore vino, è stata diffusa nei giorni scorsi anche dalla Semana Vitinicola (SeVi). Il CETA sarà tuttavia effettivo solo a partire dal 2016, in quanto saranno necessari, dopo la firma, alcuni altri passaggi burocratici quali la ratifica da parte del Consiglio dei Ministri e da parte del Parlamento Europeo, oltre che quella da parte degli Stati membri, che sarà possibile dopo la traduzione del testo nelle diverse lingue dell’Unione.
L’accordo contribuirà alla liberalizzazione del commercio tra le due parti e, per quanto riguarda il commercio di vino e spiriti, avrà come atteso effetto il rilancio delle esportazioni verso il paese nordamericano.
Punto di partenza per la redazione del testo del nuovo accordo, relativamente al commercio delle bevande alcoliche, è stato il precedente Accordo sul Vino, stipulato tra le parti nel 2003.
Le novità più significative per il mercato vinicolo sono l’eliminazione di alcune tariffe doganali, l’istituzione di una commissione mista specifica per il settore vino e bibite spiritose e l’inserimento di alcune norme che renderanno più trasparente e leale l’attività delle Liquor Control Bords, organismi che, in ogni provincia e territorio canadese, detengono autonomamente il monopolio d’importazione e distribuzione degli alcolici (ad eccezione dell’Alberta, dove il Liquor Control Board provinciale detiene il solo monopolio dell’importazione).
FEB