L’Export Approval Report March 2014, pubblicato da Wine Australia nei giorni scorsi indica stabilità nel valore medio delle esportazioni australiane di vino ma un calo nei volumi. Il rapporto fornisce dati per l’anno chiusosi a marzo.
Il prezzo medio del vino esportato cresce, infatti, sull’esercizio precedente di un risicato 1% fino a 2,59 dollari a bottiglia in funzione di un aumento del 6% del prezzo del vino in bottiglia (fino a 4,68 dollari australiani per litro). Flessione invece del 6% per i volumi spediti oltreconfine, per un totale di 6,67 milioni di ettolitri e 1,75 miliardi di dollari australiani.
Andreas Clark, Ceo di Wine Australia, ha dichiarato che sebbene il calo del volume delle esportazioni in molti dei mercati chiave sia preoccupante, è positivo vedere la crescita del valore medio delle spedizioni.
Gli invii all’estero d’imbottigliato venduto a più di 5 dollari australiani per bottiglia sono cresciute dell’1% e hanno raggiunto un totale di 6,6 milioni di ettolitri e 644 milioni di dollari, per un prezzo medio record di 9,57 dollari al litro. Questi dati ricalcano la strategia promossa da Wine Australia: accrescere appunto il valore medio delle esportazioni nei mercati chiave.
Guardando ai mercati di destinazione si nota che il valore medio delle esportazioni verso gli Stati Uniti è cresciuto nell’anno del 15%. In questo mercato, nelle fascia di prezzo superiore a 7,50 dollari per litro, crescono del 6% sia i volumi esportati (per un totale di 40mila ettolitri) che il prezzo medio, questo ha raggiunto il nuovo record di 13,32 dollari per litro.
Calo dei volumi dell’export verso la Gran Bretagna, in funzione anche del calo generale dei consumi nel Paese, ma crescita del valore medio delle vendite.
Anche verso la Cina, secondo Wine Australia a causa delle misure di austerità del Governo cinese, vi è stato un calo delle esportazioni: -12% in volume (per 370mila ettolitri) e 217 milioni di dollari australiani.
FEB