Sono 341 i milioni di euro da spendere per il piano nazionale di sostegno 2012, appena reso noto dal ministero delle Politiche agricole, con la relativa ripartizione per regioni. Ancora la ristrutturazione vigneti la misura con la più ampia dotazione di fondi, oltre 120 milioni di euro e una quota del 35% sul totale, seguita dalla promozione Paesi terzi, che assorbe oltre un quinto del totale e vede praticamente raddoppiare i fondi (a 82 milioni tra quota nazionale e regionale). Rispetto alla dotazione con cui era partita la campagna 2011, c’è un piccolo sconvolgimento nella classifica delle altre misure: gli investimenti, che avevano a disposizione 15 milioni di euro, passano a quota 40 milioni. Nella scorsa campagna, ricordiamo la prima in cui fu realmente attivata la misura, con tutti i ritardi che avevamo puntualmente evidenziato sul giornale, alla fine si spesero circa 19 milioni, 4 in più del preventivato. Tutto lascia pensare che i soldi allocati quest’anno siano sufficienti a coprire le richieste delle aziende, che nel frattempo – si spera – avranno avuto il tempo di metabolizzare la misura e pianificare progetto e relativa spesa. Confermato il budget (30 milioni) della vendemmia verde, che nell’ultima campagna fu praticamente assorbita dalla Sicilia. Quest’anno ci permettiamo di essere scettici sul fatto che ci sia la corsa a buttar per terra i grappoli, viste le quotazioni in ascesa dei prezzi delle uve dell’ultima vendemmia. Prezzi che a più di un viticoltore avranno fatto sorgere un senso di pentimento per non aver portato a termine il raccolto e che sicuramente l’anno venturo suggeriranno maggiore prudenza nella scelta. Scesa invece la quota allocata all’arricchimento: dai 25 milioni stanziati nel 2010/11 si passa ai 18 milioni di quest’anno. Sicuramente pochi, considerato che la campagna 2011 si è chiusa con richieste di spesa per 35 milioni, e che questa misura è una di quelle che hanno (per ragioni storiche si può dire) le più cospicue adesioni. La colonna relativa sarà una di quelle su cui le regioni saranno chiamate a rimettere mano nel corso delle rimodulazioni di fondi successive. Confermati infine i fondi per l’assicurazione raccolto e per la distillazione sottoprodotti (20 milioni a testa), mentre sono stati dimezzati quelli allocati per la distillazione usi commestibili (da 20 a 10 milioni, l’anno scorso se ne spesero 13). Naturalmente resta un punto di domanda la distillazione di crisi: il dato certo è che l’ultima campagna ha assorbito 8 milioni di euro, tra Piemonte, Lazio e Sardegna.
Piano nazionale di sostegno 2011/12 – Prima rimodulazione novembre 2011
Così le ultime due campagne
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Mipaaf