Nel bilancio dei primi sei mesi 2015 lo scenario in Italia resta deflattivo. L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale, calcolato dall’Istat, restituisce nella media del semestre una contrazione dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Emergono tuttavia andamenti fortemente differenziati tra divisioni di spesa, negativi per trasporti, elettricità, combustibili e telecomunicazioni, inflattivi per altre voci, in particolare istruzione, servizi ricettivi e ristorazione.
Anche nel food & beverage la dinamica di metà anno si mantiene in area positiva: alimentari e bevande analcoliche archiviano, nella media del periodo gennaio-giugno 2015, un +0,9%, mentre appare leggermente più frenata l’inflazione nel reparto degli alcolici, con i prezzi rincarati in questo caso dello 0,8% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso.
Per quanto attiene ai prodotti enologici, la crescita si conferma complessivamente moderata, soprattutto se rapportata a quella delle altre bevande alcoliche. Lo 0,7% documentato dall’Istat nella media di questi primi sei mesi incorpora l’andamento deflattivo dei vini da tavola, in calo dello 0,1%, ampiamente controbilanciato dal forte aumento degli spumanti (+1,5%) e dal più 0,7% delle etichette di pregio.
Le maggiori pressioni tra le categorie di reparto vengono però dagli spirits che nel semestre registrano sullo scaffale un rincaro dell’1,7% annuo. Anche i prezzi delle birre marciano a un ritmo più accelerato rispetto a quello dei vini, sperimentando un aumento dello 0,9%.
L’inflazione mensile di giugno
Nel solo mese di giugno l’indice generale dei prezzi al consumo ha fatto segnare una aumento dello 0,2% sia su base mensile che nel confronto annuo.
Sul listino enologico si rilevano incrementi rispettivamente dello 0,1 e dello 0,6%, in presenza di variazioni mensili nulle per i vini fermi (da tavola e di qualità) e di un +0,3% per gli spumanti.
Il tasso di crescita tendenziale (calcolato rispetto al giugno 2014), che conferma il +0,6% di maggio, riflette invece gli aumenti dell’1,6% delle bollicine e dello 0,7% dei vini a denominazione d’origine. A distanza di un anno cedono invece un decimo di punto i prezzi retail delle etichette da tavola.
Nello scontrino alimentare aumenta la battuta di cassa per oli di oliva, ortofrutticoli, pasta, prodotti ittici e superalcolici. Invariati rispetto a giugno 2014 i prezzi delle carni, mentre restano deflattivi lattiero- caseari e acque minerali. pf