“Non esiste un conteggio di ettari sbagliati. I dati di Regione e Avepa sono corretti e sono ben noti, nonché realizzati con un metodologia che non ha eguali in Italia”.
Con queste parole, e snocciolando tabelle affiancato dallo stato maggiore dell’agricoltura e della viticoltura regionale, l’assessore regionale Franco Manzato ha preso posizione sulle recenti polemiche rispetto al riconoscimento degli ettari di vigneto per la produzione del Prosecco Doc sui quali sarebbe stato commesso un errore di calcolo che avrebbe portato al riconoscimento di circa un 10% in meno dei vigneti.
“Non c’è stato nessun errore – ha ribadito Manzato – ma alcuni avvenimenti che, concatenati tra loro, hanno determinato un disequilibrio rispetto alle previsioni. Stiamo già lavorando al riallineamento degli ettari disponibili che sarà concluso entro 10-20 giorni. Le riassegnazioni saranno poi effettuate dal Consorzio del Prosecco Doc”.
“Siamo in attesa delle indicazioni da parte del Consorzio in merito alle modalità attraverso le quali riassegnare gli ettari disponibili alla coltivazione. Entro un paio di mesi circa la ridistribuzione dovrebbe essere attivata”.
Manzato si riferisce alla superficie di circa 2000 ettari, assegnata in precedenza ma mai utilizzate dalle aziende agricole assegnatarie, che automaticamente viene ridistribuita all’interno delle aree vocate a DOC.
“In questo iter che condurrà alla riassegnazione degli ettari disponibili – ha aggiunto Manzato – ogni ente ha un ruolo preciso e ben distinto. In primis la Regione, mediante Avepa (Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura), attiverà un riallineamento delle superfici. Successivamente daremo la comunicazione al Consorzio il quale, per sua specifica competenza, ci indicherà come e secondo quali criteri riassegnare le superfici non utilizzate. A questo punto la Regione emanerà un provvedimento di indirizzo rivolto ad Avepa, nel quale andrà a comunicare le decisioni del Consorzio e fornirà il dettaglio sul come procedere alla riassegnazione degli ettari, fungendo da banca dati. Questo iter impiegherà un paio di mesi circa”.
Tra i fattori determinanti della situazione, Manzato ha indicato “un forte aumento della domanda, una diminuzione della produzione 2014 e scelte imprenditoriali non finalizzate al Prosecco”. “Ad esempio – ha aggiunto Manzato – tra il 2013 e il 2014 gli impianti non sono stati quelli previsti e alcuni produttori hanno preferito puntare su Pinot grigio e Moscato bianco perché più remunerativi al momento della scelta”.
Da non dimenticare poi che, come hanno sottolineato i tecnici regionali, a giugno 2014 le previsioni erano favorevoli, con una vendemmia anticipata e abbondante. Poi sono seguiti 3 mesi di maltempo e piogge e il consuntivo è stato l’opposto.
Manzato ha concluso augurandosi che “ora sia tutto chiaro” e che “soprattutto non si debba continuare a dibattere e polemizzare e ci si possa concentrare esclusivamente sul futuro di una denominazione che fa miracoli nel mondo intero”.
Prosecco, dati sbagliati? Manzato non ci sta
