Ha sempre più il profumo del Prosecco il mercato americano dello spumante. A tutto il 2015, secondo i dati Nielsen, le vendite nel circuito monitorato, che rappresenta circa il 60% del totale off-premise, sono balzate oltre 1,4 milioni di casse, per un controvalore di 203 milioni di dollari. Equivalenti a una crescita annua di oltre il 35%, che consente all’Italia di mantenere il primato a valore sui francesi conquistato nel 2014, a oltre 300 milioni di dollari contro i 257 degli Champagne (+11%).
Il peso del Prosecco sul mercato delle bollicine a stelle e strisce continua a crescere. Oggi si è arrivati al 67% sul totale spumanti italiani venduti in America, al 30% sul totale importati e addirittura al 16% di tutto lo spumante veicolato da supermercati e liquor store.
Sul mercato americano, chiudono bene anche gli spagnoli (+7% a valore), mentre invertono la tendenza negativa del 2014 gli spumanti italiani non Prosecco, in aumento del 4%. In leggero aumento anche i Moscati (+2%, a 67 milioni di dollari), mentre i rosati chiudono l’anno a +14%, sfiorando i 120 milioni di vendite.
Questo il grafico dei prezzi medi di vendita: una delle chiavi di lettura del successo del Prosecco sta anche nella tenuta dei prezzi, mantenuti attorno ai 16 dollari al litro.
Totale mercato per la prima volta sopra i 9 milioni di casse (+10%), con i domestici in aumento del 7%, contro il +14% degli esteri. Sul fronte valore, sfiorato il totale di 1,3 miliardi di dollari (+13%), con le bollicine d’importazione a fare da traino (+16% contro il +10% degli sparkling made in US).
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