Si chiude nel segno dell’incertezza il primo trimestre sul fronte degli scambi mondiali di vino. Sul segmento bottiglia (spumante escluso), l’aggregato Europa, America e Asia ferma le lancette poco sopra 711 milioni di litri, con una variazione negativa del 2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. E’ la seconda chiusura negativa dopo quella del terzo trimestre 2014 (ancora -2%), che interrompe un ciclo positivo inaugurato a partire dal secondo quarto 2014 e progressivamente indebolitosi.
Qui di seguito gli andamenti trimestrali dell’aggregato che comprende Germania, UK, Russia e Svizzera per l’Europa, Usa, Canada e Brasile per l’America, Cina, Hong Kong, Corea del Sud e Giappone per l’Asia.
A livello di valori, le cose sono in ulteriore peggioramento: dal -5% della chiusura 2014 si scende a -7% a marzo 2015, record negativo dal 2012 a questa parte, con un totale di 3,5 miliardi di dollari di scambi.
A un’Asia che cresce del 14%, fanno da zavorra l’Europa (-22%, penalizzata dal primo trimestre disastroso in Russia e dalla piattezza del mercato tedesco e inglese, quest’ultimo anzi in calo del 12%) e anche il blocco americano, sceso del 2%, anche se in miglioramento rispetto a fine 2014.
A livello di prezzi medi, si può parlare non di crescita, ma di stabilità limitatamente all’Asia (qui incide la Cina più che altro), e di riduzioni più o meno marcate America (qui incidono invece gli Usa, come documentato qui) ed Europa, dove si è infranta al ribasso la soglia dei 4 dollari per litro, livello sotto il quale non si scendeva dal terzo trimestre 2012. Il totale aggregato viaggia attorno ai 4,95 dollari per litro, in riduzione del 5% rispetto a un anno fa.