La provincia più orientale della Repubblica popolare cinese, lo Shandong, è il secondo più grande mercato di vino consumer della nazione, dopo quello del Guangdong. Nell’ultimo anno le vendite al dettaglio sono aumentate di circa il 13%, raggiungendo i 2500 miliardi di rmb (circa 360 miliardi di euro). Questa è anche un’area di produzione di vino, qui si trova infatti la maggiore concentrazione di aziende e aree vitate di tutta la Cina. Alcune di esse negli ultimi anni sono state scoperte in operazioni di contraffazione del vino, motivo che ha spinto i consumatori ad allontanarsi dalle etichette locali, a favore di quelle straniere, comprese le italiane, che nelle principali città dello Shandong ormai sono presenti dalle più economiche a quelle di fascia più alta, soprattutto i bianchi e gli spumanti, che ben si abbinano con la cucina tipica a base di pesce e crostacei.
Sono tantissimi i fattori che rendono quest’area, patria del filosofo cinese più noto, Kǒng Fūzǐ, o Confucio, interessante dal punto di vista commerciale. Innanzitutto alcune considerazioni geografiche: su una superficie pari a metà rispetto al territorio italiano, vivono 97,5 milioni di persone, una volta e mezza rispetto agli italiani, con ben 16 città che superano i 2 milioni di abitanti. L’economia cresce a ritmi superiori al tasso medio cinese (+8,7% rispetto al 7,4% della Cina) e questa è la patria di brand dell’elettronica famosi in tutto il mondo, come Haier, la terza più grande produttrice mondiale di beni per la casa (elettrodomestici ed elettronica di consumo), e Hisense, entrambe con sede nella capitale Qingdao (o Tsingtao). Nell’articolo integrale pubblicato sul numero 6 del Corriere Vinicolo trovate una scheda delle tre principali città della Provincia, Qingdao, Jinan e Yantai, considerata la capitale del vino, grazie alla sua produzione vinicola avviata nel 1892 dal politico e uomo d’affari Cheong Fatt Tze, che fondò la Changyu Pioneer Wine, la più grande e antica azienda produttrice di vino cinese. Nel testo si trova inoltre uno spaccato sull’economia dello Shandong e si offrono spunti alle aziende interessate all’export, che qui potrebbe essere consigliato a grandi imprese già presenti a Shanghai e Pechino, per allargare il giro d’affari, così come a piccole aziende desiderose di sbarcare in Cina, bypassando i costi di investimento decisamente alti delle due città principali.
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