Il mercato UK si sta evolvendo in maniera significativa; le vendite in valore di spumanti e Champagne sono cresciute in modo consistente nelle ultime 12 settimane, come nota la Wine and Spirit Trade Association (WSTA). Si tratta, in parte di una maggiore fiducia tra i consumatori, sempre più propensi verso i prodotti di qualità, ma anche – lo suggerisce la stessa WSTA – dei primi effetti positivi dati dall’abolizione, nel marzo scorso dell’Escalator, la scala mobile che aveva fatto crescere ogni anno dal 2008 la tassazione sugli alcolici del 2% oltre l’inflazione (ne abbiamo parlato qui).
Nell’ultimo trimestre le vendite di spumanti sono cresciute del 24% nell’off trade e del 20% nell’on trade, quelle di Champagne del 6% nel primo e del 9% nel secondo canale di vendita (per l’off trade questa crescita è la prima registrata dal Q2 2013).
In generale le vendite nel commercio al dettaglio sono cresciute in tre mesi del 1% sia in volume che in valore. Le birre crescono in valore del 3%, sempre nelle ultime 12 settimane, spinte dalla sete delle Coppa del Mondo di calcio, oltre che dal taglio sulla loro tassazione del 2%; ottimo risultato anche per i vini importati dall’Argentina che negli ultimi 12 mesi sono cresciuti del 26% e per quelli sudafricani (+5%).
Situazione meno rosea per l’on trade. Qui in dodici mesi le vendite generali sono calate del 3%, oltretutto nel trimestre estivo perdono quota in volume vino, birra e superalcolici, per un risicato +2% in valore.
FEB