Il settore vitivinicolo della provincia di Udine, nel II trimestre del 2012, registra una produzione in calo del -2,9%, ma una crescita del fatturato dell’1,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Meglio ancora la performance all’estero, con un +8,6%, a beneficio soprattutto delle aziende di medie dimensioni (10-49 addetti). Se gli ordini esteri crescono, pur di poco (+1,3%), calano quelli interni: -3,5%. La quota di fatturato estero risulta mediamente pari a quasi il 32%. Il 57% delle aziende dichiarano di avere rapporti commerciali con l’estero.
Quasi il 60% delle imprese vitivinicole provinciali ha effettuato investimenti e prevede di farne ulteriori. Come prima voce di spesa in termini d’investimento ci sono le attrezzature. Poi troviamo quelli riservati a marketing e pubblicità. Le aziende che hanno effettuato investimenti nel trimestre lo hanno fatto per obiettivi di riduzione dei costi, per il 56%, e miglioramento della qualità dei prodotti e servizi per il 52% e, infine, per la ricerca di nuovi mercati.
L’occupazione è, sostanzialmente, stabile. Il settore mantiene anche un buon rapporto col credito. Il 71% delle aziende, infatti, registra stabilità nel tassi d’interesse e per l’81% nell’erogazione del credito. Anche se solo il 21% delle cantine intervistate ne ha fatto richiesta, nel 77% dei casi il credito è stato accordato.
Una buona maggioranza delle imprese (circa il 68%) prevede una produzione stabile per il semestre successivo, mentre il 18% si attende una diminuzione e solo il 15% una crescita. Per quanto riguarda gli ordini interni ed esteri, la maggior parte degli operatori (oltre il 50%) si attende stazionarietà: questo è un chiaro indicatore di una incertezza nell’individuare delle tendenze nel breve termine.
È l’immagine del settore fotografata in questi giorni dalla società Questlab, per conto della Cciaa di Udine.
Variazioni % tendenziali della produzione, del fatturato e del fatturato estero
Variazioni % tendenziali degli ordini interni ed esteri
Variazioni % tendenziali della produzione e dell’occupazione