Secondo quanto riportato in un comunicato stampa della Wine and Spirit Trade Association relativo alla pubblicazione del WSTA Q2 Market Report, nel secondo trimestre di quest’anno le vendite di alcolici nel Regno Unito sono state sostanzialmente piatte nei volumi ma hanno avuto risultati di crescita nel valore.
Come di consueto, il report di WSTA è stato preparato attraverso la lettura e l’elaborazione di dati di Nielsen, CGA Strategy and the Wilson Drinks Report.
Nell’off trade le vendite di vino sono diminuite in volume del 4% nelle ultime 12 settimane e del 3% negli ultimi 12 mesi, periodo, quest’ultimo, nel quale vi è stata tuttavia una crescita di valore del 2%.
Gli spumanti ancora una volta reggono il mercato facendo registrare una crescita a doppia cifra sia sul breve (+20%) che sul lungo periodo (+10%), calano invece le vendite di Champagne. Tra i vini, in generale, quelli che “vanno meglio” sono quelli venduti a più di 5 sterline per bottiglia, fascia di prezzo che prende il 46% del mercato.
Per quanto riguarda i superalcolici, WSTA riporta una situazione di sostanziale stagnazione, con un -1% registrato negli ultimi 12 mesi con i whisky di importazione che crescono del 9% e i blended che invece cedono del 3%.
Nel canale on trade invece le vendite totali di vino e spiriti rimangono sostanzialmente stabili nel corso degli ultimi dodici mesi mentre calano del 5% quelle di birra. Il vino rosso cresce del 3% nelle dodici settimane e del 4% nei dodici mesi.
Anche nell’horeca lo spumante è la categoria salvifica, per le bollicine rilevata una crescita del 14% nelle dodici settimane e del 13% nei dodici mesi.
Situazione altalenante per i superalcolici, bene whisky, rum e wodka, calo per i blended scorch, la vodka e i liquori. I superalcolici ora prendono per il 41,45% del volere delle vendite di alcolici in bar e ristoranti.
FEB