Il Beverage Information Group ha pubblicato a fine agosto l’edizione 2017 del suo Wine Handbook (qui il comunicato stampa), almanacco che raccoglie dati e informazioni sul mercato statunitense del vino, quali tendenze di consumo, vendite per categorie e marchio, statistiche di breve e lungo periodo. Alcuni dei dati sui consumi di vino negli Stati Uniti nel 2016 erano già stati anticipati nel Handbook Advance 2017 ( ne avevamo parlato qui ad aprile).
Secondo gli analisti delle società di Norwalk (Connecticut), quello USA rimane ancora il primo mercato al mondo per consumo di vino, grazie ad una crescita che non si è arrestata nel 2016 (+2,2% sull’anno precedente), favorita (per categoria) dai vini sparkling (+6%) e più in generale dallo stato di salute dell’economia USA. Il consumo totale di vino ha raggiunto un volume pari a 341,1 milioni di casse da 9 litri. I vini fermi (table wine) valgono nel 2016 ben 309,4 milioni di casse (+2,2%), mentre sparkling e champagne insieme hanno accumulato 22,1 milioni di casse, per una crescita sull’anno precedente pari al +7,8% (è il quindicesimo anno consecutivo di crescita per questa categoria).
Il 76,8% dei consumi è fatto di vini prodotti negli Stati Uniti, tra quali gli sparkling prendono 11,9 milioni di casse (+5,2% vs 2015).
Persiste il fenomeno della premiumization; si sono ridotte ancora le vendite di vino venduto a meno di 10$ per bottiglia, mentre crescono quelle di vino tra i 10$ e i 20$ dollari. Secondo il Beverage Information Group inoltre cresce la popolarità dei piccoli marchi, grazie al passa parola e ai social media, canali che sembrano in questo momento fare la differenza rispetto all’advertising sui media tradizionali.
Superiore a quello registrato nel 2015 anche il numero delle cantine censite nell’Wine Handbook: 8.300, il +4% (in merito al numero e alla distribuzione delle cantine nel Nord America si veda anche qui).
FEB