Le vendite di vino australiano in Cina e Repubblica di Corea crescerebbero in modo significativo se questi paesi riducessero, o eliminassero, i dazi sulle importazioni da Canberra. E’ quanto emerge da uno studio dell’Australian Bureau of Agricultural and Resource Economics and Sciences (ABARES).
Una scelta di questo tipo porterebbe infatti alla diminuzione del prezzo al dettaglio del vino australiano in questi paesi, rendendolo più competitivo e stimolandone la domanda.
Per la Cina, secondo le stime, la diminuzione del prezzo del vino in bottiglia sarebbe del 12% (-17% per lo sfuso), per la Corea invece l’eliminazione dei dazi sulle importazioni porterebbe a una diminuzione del 13% sia per l’imbottigliato che per lo sfuso. L’executive director di ABARES, Kim Ritman, ha dichiarato che l’export di vino australiano verso Cina e Corea degli ultimi dieci anni è cresciuto notevolmente ma è aumentata anche la concorrenza soprattutto di Cile e Nuova Zelanda, paesi che beneficiano di dazi più vantaggiosi.
FEB