Bruxelles. Via libera al vino biologico. Dopo anni di stallo, di proposte presentate e ritirate, di mancati accordi tra gli Stati, il Comitato permanente per la produzione biologica (SCOF) ha raggiunto l’intesa definitiva, approvando (nel silenzio generale) le norme per quello che a partire già da quest’anno potrà essere classificato come “vino biologico”, norme che saranno pubblicate nelle prossime settimane nella Gazzetta ufficiale.
Per il vino biologico, che deve ovviamente essere prodotto utilizzando uve biologiche come definite nel regolamento (CE) n. 834/2007, il nuovo regolamento stabilisce un sottoinsieme di pratiche enologiche e di sostanze, definite nel regolamento (CE) n. 606/2009 relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, da utilizzare per i vini biologici: ad esempio non sono consentiti l’acido sorbico e la desolforazione.
Trovata intesa sulla questione più spinosa, quella dell’anidride solforosa: il tenore massimo di solfito per il vino rosso è stato stabilito in 100 mg per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé a 150mg/l (200 mg/l per il convenzionale).
Dopo il voto nel Comitato permanente, il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Cioloș, ha dichiarato: “Sono lieto che sia stato infine raggiunto un accordo su questo tema. Era infatti importante fissare norme armonizzate al fine di garantire un’offerta chiara ai consumatori, che sono sempre più interessati ai prodotti biologici. Constato con piacere che le norme adottate stabiliscono in modo trasparente la differenza tra vino convenzionale e vino biologico – come è il caso per altri prodotti biologici. In tal modo si dà ai consumatori la certezza che un “vino biologico” sia stato prodotto applicando norme di produzione più rigorose.”
Grazie alle nuove norme, si legge in un comunicato della Commissione, è possibile garantire una maggiore trasparenza e permettere un migliore riconoscimento da parte dei consumatori. Dette norme contribuiranno non soltanto a facilitare il funzionamento del mercato interno ma anche a rafforzare la posizione che i vini biologici dell’UE detengono a livello internazionale, dato che molti altri Paesi produttori di vino (USA, Cile, Australia, Sudafrica) hanno già stabilito norme per i vini biologici. Questo atto legislativo completa la normativa in materia di agricoltura biologica dell’UE, che riguarda ora tutti i prodotti agricoli.