“Oggi più che mai è necessario mantenere i vigneti caratterizzati da vitigni autoctoni, che oltre ad essere fonte di reddito, producono vini di elevatissima qualità e dalle tipiche caratteristiche organolettiche. Spesso, infatti, le moderne tecniche agronomiche, legate all’ottimizzazione produttiva, tendono a banalizzare non solo il paesaggio ma anche la diversità di colture e modalità di coltivazione, causando una perdita di quei gusti e sapori che da sempre hanno caratterizzato questi vigneti terrazzati. Quelle peculiarità in cui si identificano i produttori e gli abitanti di questi luoghi che, consapevoli della loro importanza, custodiscono gelosamente”. A sottolinearlo è il presidente Cervim, Roberto Gaudio, in occasione del workshop di Alto Canavese-Valle d’Aosta, dedicato al binomio paesaggio e turismo, nell’ambito del 3° Incontro mondiale sui Paesaggi terrazzati.
“La ricerca e il mantenimento di questi prodotti di nicchia, ha aggiunto Gaudio, è sicuramente la strada da percorrere nel prossimo futuro, per ottenere prodotti dall’elevata qualità ed espressione della tipicità dei luoghi di produzione. In questa direzione sono auspicabili idonee politiche in campo agrario capaci di incentivare i viticoltori e le nuove generazioni a mantenere e, laddove ce ne sia bisogno, a recuperare questi vigneti terrazzati. Solo così, conclude Gaudio, si potrà continuare a garantire il mantenimento di questa forma di viticoltura eroica, identità storica e sociale di una comunità che, attraverso il suo vino, può raccontare se stessa ed il proprio paesaggio. Mettere le esperienze italiane ed europee a confronto sta già portando a risultati importanti”.